domenica 17 gennaio 2010

GLI OCCHI DELLA PAURA

Di ritorno da Riace mi fermo all’ospedale di Polistena per salutare e dare solidarietà ai feriti dalla furia razzista di Rosarno. Il primo impatto di questa struttura è davvero terribile. Sporcizia dappertutto. E pensare , mi dice un medico , che doveva arrivare Bersani per incontrare i feriti immigrati, ma poi all’ultimo momento è stato dirottato altrove, e nemmeno avevano pensato a fare una pulizia straordinaria per l’occasione come si usa fare quando arrivano personalità politiche. Appena arrivo all’ospedale arriva anche di corsa un pattuglione di carabinieri in divisa e in borghese, mitra e pistole in mano. Sono lì per controllare la presenza in una stanza di un boss della ‘ndrangheta in degenza lì da qualche giorno. Questo da il segno tangibile in che zona ci troviamo. Chiedendo un po’ in giro a medici ed infermieri arrivo nella stanza di due lavoratori feriti. Uno in quel momento viene dimesso e viene trasportato a Riace . Il sindaco Lucano , unico in tutta la Calabria ha offerto l’ospitalità a tutti i feriti della mattanza. Nella stanza ora James è rimasto solo. E’ ancora terrorizzato. Ha negli occhi e nel volto la paura del linciaggio subito da 50 animali . 50 persone che si sono avventati su di lui. Preso per strada come ai tempi del Klu klux klan. E’ vivo per miracolo. Gli altri due feriti sono nella stanza al secondo piano. Anche loro sono terrorizzati e non sanno cosa fare dopo che verranno dimessi. Forse si sposteranno a Napoli dove hanno amici, forse cercheranno un altro posto in Calabria dove poter lavorare. Ben mi dice un uomo di Polistena suo vicino di letto, ha tutti i denti rotti, la mandibola spostata ed un occhio dal quale non vede bene. Il vecchio mi dice che un dentista di Polistena si è offerto di fargli tutto gratis appena verrà dimesso. Anche questo è un segnale importante. Una solidarietà concreta, come quella che i feriti qui nell’ospedale stanno ricevendo da medici, infermieri , degenti. Tutti ci tengono a dirlo: noi siamo di Polistena non di Rosarno. Dico ai ragazzi feriti della disponibilità data dal sindaco di Riace e che possono trasferirsi in quel paese dell’accoglienza in attesa di decidere cosa fare. Una giornalista che è venuta con me in visita ai feriti, all’uscita dall’Ospedale, quasi sviene e ne ha ben ragione. La visione di queste persone, e dei loro racconti terrorizzanti, danno un segno e fanno capire più di ogni altra visione cosa davvero sia successo in quelle notti ad opera degli ‘ndranghetisti rosarnesi. L’offerta del dentista di Polistena aggiunta a quella del sindaco di Riace mi fa andare via con un barlume di speranza .

Francesco Cirillo

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