venerdì 14 agosto 2009

Sulla passerella di ferragosto in carcere



Ferragosto in carcere. Questa l'iniziativa lanciata dai Radicali che vede la partecipazione di oltre 150 fra europarlamentari, deputati, senatori e consiglieri regionali che, nella giornata di oggi, visiteranno le carceri italiane per toccare con mano le condizioni di sovraffollamento in cui sono costretti a vivere quasi 64.000 uomini, donne e, ahinoi, bambini. Ad una lettura superficiale dell'evento si potrebbe rimanere favorevolmente colpiti perchè sembrerebbe, d'un tratto, che la deputazione nazionale sia attenta e sensibile alle condizioni di tutti i cittadini, detenuti compresi.
Facendo, invece, una riflessione più attenta e critica dell'iniziativa non possiamo non considerare alcuni fattori che, a nostro avviso, determinano le condizioni di disumanità e sovraffollamento delle carceri. E non solo a Ferragosto.
Le cause del sovraffollamento sono da ricercare nelle leggi varate negli ultimi 10 anni che puniscono con la reclusione le “diversità” scomode (migranti, consumatori di sostanze, popolazioni che lottano per difendere la propria terra dagli scempi, ecc.) e nelle campagne mediatiche criminogene che “mostrificano” intere categorie sociali solo per consentire ai governi (di entrambi gli schieramenti politici) il controllo sociale tout court attraverso la massificazione dei nuovi sistemi di controllo e di carcerazione sociale. Inoltre, il continuo martellamento mediatico sulle finte emergenze criminali oltre a creare insicurezza sociale è utile a coprire la crisi economica e sociale che stiamo vivendo. Troviamo quantomeno strano, infatti, che il “tour” non preveda l'ispezione dei Centri di Permanenza Temporanea o Centri di Identificazione ed Espulsione (nuova – ma nenache tanto – modalità di carcerazione), forse perchè in casa PD si teme di essere additati come gli istitutori di questi lager? Carceri e CPT o CIE che dir si voglia, sono di fatto discariche sociali in cui vengono ammassati portatori di bisogni sociali a cui lo Stato non riesce a dar risposte.
Disoccupazione e precarietà diffusa generano il brodo di coltura della criminalità inducendo a delinquere per bisogno tanto più al Sud dove diventa la condizione strutturale lasciataci da oltre un quarantennio di saccheggi dei fondi destinati allo sviluppo operati, indistintamente, da tutte le classi politiche e dirigenziali che, al massimo, hanno creato interi carrozzoni clientelari lasciando la gente alla loro mercé e in uno stato di ricattabilità permanente.
Le attuali condizioni di sovraffollamento impongono risposte forti e assunzioni di responsabilità collettive e non in termini repressivi ma costruttivi. Costruire diritti e non nuove carceri, riconoscere e affermare i bisogni e dare risposte adeguate, devono essere alla base di un'azione politica che vada nella direzione di una riduzione dello Stato penale e dell'ampliamento dello Stato sociale. Cancellazione delle leggi Bossi-Fini, Fini-Giovanardi e del Pacchetto sicurezza come priorità. Reddito di cittadinanza come forma di riscatto sociale, di lotta concreta alle logiche clientelari e delinquenziali.
Pertanto, riteniamo strumentale la “passerella di ferragosto”, ma, al tempo stesso, speriamo che gli “Onorevoli Visitatori” riusciranno a “specchiarsi” nell'umanità che troveranno riconoscendo le proprie responsabilità e riflettendo, almeno interiormente, sulla (in)utilità del carcere oggi.

Associazione Yairaiha
Collettivo “L'Evasione”

1 commento:

  1. è davvero vergognosa una situazione del genere, ma lo è ancora di più il menefreghismo di molte persone.d'altronte non c'è da stupirsi, oggi le persone non si interessano di nulla se non dei propri affari..e questo è davvero molto triste!

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