
Esiste un luogo in Calabria dove un enorme discarica è posta a poche decine di metri da abitazioni civili ? Un luogo dove l'aria è irrespirabile e sembra stare in un enorme porcilaia ? Un luogo dove i bambini devono stare chiusi in casa 24 ore su 24 ? Un luogo dove le attività lavorative come una falegnameria devono necessariamente operare al chiuso ? Un luogo dove attività come la rottamazione vengono chiuse per inquinamento dalla Guardia di Finanza e subito dopo viene aperta la mega discarica ? Si, questo luogo esiste e si chiama Scalea. E' il posto dove si parla di turismo come punto di riferimento per tutta la Calabria. Un paese che vorrebbe essere alternativo a Tropea o Isola Capo Rizzuto. Un paese che partecipa alle ferie del turismo internazionale portando depliants con belle spiagge colorate piene di gente festosa e divertita. Un paese che ha per sindaco, il dott. Mario Russo, da oltre dieci anni sindaco forzista, che è medico e che quindi le malattie provenienti dalle discariche dovrebbe ben conoscerle. Un sindaco votato alle recenti provinciali nelle liste del PDL con 3863 voti di preferenze , la più alta in assoluto. Un sindaco che la Corte d'Appello di Catanzaro, presieduta dal giudice Talarico, ha confermato qualche mese fa una condanna a quattro mesi e quindici giorni di reclusione. La pena al primo cittadino di Scalea, era già stata inflitta nel luglio del 2007 dal giudice del Tribunale di Paola, sezione distaccata di Scalea, Fabio Mostarda. Mario Russo, è stato ritenuto colpevole dei reati di lesioni personali aggravate in concorso con altre persone, minaccia e danneggiamento volontario di attrezzatura medica, nei confronti del medico Giancarlo D'Agostino. L'increscioso episodio si sarebbe verificato presso l'ospedale di Praia a Mare nel 2002. Il Pubblico Ministero, nell'udienza del 12 luglio 2007, aveva chiesto nei confronti di Russo, la pena ad un anno di reclusione. A tale richiesta si era subito associato anche il legale del dottor D'Agostino. I difensori del primo cittadino di Scalea, avevano chiesto la completa assoluzione ma il Giudice, Talarico, ha anche condannato Russo al pagamento in favore del dottor D'Agostino, che si è costituito parte civile, della somma di 12mila e cinquecento euro a titolo di risarcimento dei danni patrimoniali e non patrimoniali conseguenti al reato. L'aggressione che ha visto coinvolto il Sindaco di Scalea Mario Russo, nei confronti del medico Giancarlo D'Agostino, si è verificata il 23 Agosto del 2002. Russo, si sarebbe recato presso la medicheria dell'ospedale di Praia a Mare e, in preda a un forte stato di agitazione, avrebbe danneggiato mobili e suppellettili. Il sindaco in quella occasione pare sia stato accompagnato da un'altra persona, che con calci e pugni avrebbe procurato rilevanti lesioni personali al medico del nosocomio, dottor Giancarlo D'Agostino. Il dottor D'Agostino, portò a conoscenza di tale aggressione i vertici dell'ex Asl n° 1 di Paola e il dottor Ennio Logatto, l'allora Direttore Generale dell'azienda, dispose un'inchiesta sulla vicenda senza assumere alcun provvedimento nei confronti del dottor Mario Russo. Il dottor Giancarlo D'Agostino successivamente, ha sporto querela contro il sindaco di Scalea presso la Procura della Repubblica di Paola. Questo episodio fa capire meglio il carattere di questo sindaco, che si muove nel suo territorio senza guardare in faccia le reali esigenze dei cittadini. Lo ha fatto con le antenne killer autorizzandole a pochi metri dal liceo scientifico, lo ha fatto per l'inutile avio superficie autorizzandola vicino al Fiume Lao, lo ha fatto con il mega porto attorno alla Torre Talao. Figuriamoci se avesse ostacolato l'affare della mega discarica. Ben 15 i comuni che ne hanno usufruito fin dal 2007 anno della sua apertura. La condanna non ha certo fermato il sindaco che ha continuato la sua attività sindacale ed ha deliberato con tranquillità l'apertura della discarica infestando così tutta la ridente cittadina tirrenica. Gli abitanti della contrada Piano dell'Acqua, che come dice lo stesso nome , è ricca di acque sotterranee, non ce la fanno più. Hanno fatto di tutto dicono per evitare che la discarica venisse aperta, ma non c'è stato niente da fare. Ed a tutt'oggi andare in quel luogo è davvero terribile oltre che ad essere pericoloso per la salute. La signora che abita più vicino alla discarica è disperata. E' sposata, ha avuto sette figli, ha una serie infinita di nipoti che abitano con lei e che sono costretti a vivere al chiuso e a non poter giocare fuori nel bellissimo cortile pieno di piante. Prima ,racconta la signora, la strada della discarica passava proprio davanti la sua casa. Poi è stata spostata più in avanti di un centinaio di metri. La percorriamo tutta. E' un pantano vero e proprio. Percorsa da centinaia di camion provenienti da tutti i paesi della costa. Leggiamo sulle fiancate dei camion, i nomi dei comuni di Santa Domenica Talao, Praia a Mare, Tortora. I camion prima si dirigono verso una pesa. Lì dichiarano quanto trasportano. Viene verificato il peso, ma ci chiediamo chi controlla che il peso sia effettivamente quello giusto ? . Poi i camion , effettuata la pesa, si dirigono allo scarico vero e proprio. Entrano attraverso un cancello dove non vi è alcuna indicazione di ingresso né di divieto d'entrata per gli estranei. Al centro dell'enorme campo pieno di immondizia, asserragliata da migliaia di gabbiani vi è una ruspa con un operaio al suo interno in attesa. Non ha alcuna mascherina, né tuta, né alcuna altra protezione. La signora dice di aver saputo che qualche mese fa un camionista sia morto proprio nella discarica. Ma non siamo riusciti a verificarne la veridicità. Al di dentro della discarica cerchiamo di vedere cosa si trasporti al suo interno, se solo rifiuti urbani o altro. Ma veniamo subito intercettati da una persona che dice di essere della ditta vincitrice dell'appalto. La ditta è di Castrovillari, lui dice di essere il responsabile, ma non ha alcun cartellino di identificazione. Ci vuole cacciare fuori. Ma desiste subito quando gli diciamo di chiamare i carabinieri per farci cacciare. Al centro della discarica c'è una enorme collina verde. Ci sono alberi sopra la collina e arbusti. Chiediamo cosa ci sia sotto. Ce lo dice tranquillamente. E' una collina di rifiuti . La vecchia discarica, senza alcun telo di protezione. Coperta con terra quando si incendiò solo un anno fa. La signora ci racconta quella tremenda giornata. Dovettero scappare tutti dalle abitazioni. Il fumo nero aveva reso irrespirabile tutta l'aria e la gente scappò verso il mare. Poi vennero alcuni dell'ASL e misurarono l'aria per vedere la presenza di diossina. Non si seppe nulla di quelle analisi. E pensare che a qualche centinaio di metri dalla discarica vi è il vecchio ospedale mai utilizzato ed ora usato come SERT e come centro uffici dell'ASL n. 1 di Praia a mare.
Poi arrivarono i carabinieri e sequestrarono l'area. E subito dopo venne aperta una nuova discarica a pochi metri dalla precedente. Questa volta i teli di protezione delle falde acquifere sono stati messi, e il responsabile ci dice che tutto è a regola. Resta solo una speranza , che qualcuno dell'ASL o dei NAS vengano a dare un occhiata, a verificare lo stato di salute in cui vivono nelle abitazioni vicine e della cattiva manutenzione di tutta l'area e la chiuda definitivamente.
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