
L'ennesimo atto di inciviltà è stato perpetrato nel paese delle barzellette, l'Italia. L'ennesima legge ad personam per il nostro (ahimè) presidente del consiglio, il quale è riuscito per l'ennesima volta a farla franca evitando di fatto, la convocazione alle imminenti udienze che l'avrebbero visto protagonista:la prima per i diritti tv Mediaset il prossimo 12 aprile, in cui Berlusconi è accusato soltanto di frode fiscale, dopo la prescrizione dell'appropriazione indebita e del falso in bilancio; l'altra, che riguarda il processo Mills, in cui Berlusconi è accusato di aver corrotto appunto Mills, già giudicato colpevole di essere stato corrotto, ma grazie alle solite magagne, anche il suo processo è finito con la prescrizione.Il premier (a sua detta) più perseguitato d'Italia, non vuole farsi processare, così Napolitano, che ha sempre una penna con sé, ha deciso di mettere per l'undicesima volta la sua firma su una legge vergognosa e sicuramente incostituzionale.La legge prevede sostanzialmente l'impunità per il presidente del consiglio e per tutti i suoi ministri per i prossimi 18 mesi; la normativa si applica anche ai processi penali in corso, in ogni fase, stato o grado alla data di entrata in vigore della legge. Il concomitante esercizio di una o più delle attribuzioni previste dalle leggi o dai regolamenti costituirà un legittimo impedimento.Praticamente questi signori, ogni qualvolta lo vorranno, potranno usufruire di questo ennesimo bonus concesso dal capo dello stato, ma è chiaro agli occhi di chi li usa, che " l'usufruitore finale ", l'unico sicuro a metterlo in atto, sarà sempre lui: Silvio Berlusconi.Ovviamente Berlusconi ha ringraziato Napolitano. Solo qualche mese fa, quando fu bocciato il lodo Alfano, lo accusava di essere, insieme alla consulta della corte costituzionale, uno di sinistra, dicendo che non gli interessava quello che poteva dire lui; ora che ha ricevuto questo ennesimo regalo, ovviamente sorride e si è dimenticato con che comunista (sempre a detta sua) aveva a che fare.Secondo il presidente della Repubblica, l'obiettivo della norma è quello di garantire il sereno svolgimento delle funzioni di governo.Sfortunatamente per lui e tutti quelli come lui, c'è ancora chi sa, come il sottoscritto, che balla più grossa non poteva essere sparata. L'ultima legge della vergogna , è una sconfitta per tutto il nostro Paese. Un atto di inciviltà estremo e antidemocratico che dovrebbe spingere tutti quanti hanno a cuore l'Italia e la sua Costituzione, a protestare vivamente contro i nostri rappresentanti politici, che ad onor del vero non ci rappresentano per nulla.L'unica vera opposizione che abbiamo in Parlamento, l'Idv di Antonio Di Pietro, ha espresso tutto il suo rammarico per la promulgazione del legittimo impedimento, dichiarando di voler chiedere ai cittadini italiani con un referendum, se sono d'accordo con questa legge, come già fatto con il lodo Alfano.Naturalmente la magistratura è pronta a sollevare eccezione di costituzionalità chiedendo che gli atti dei processi di Berlusconi siano inviati alla Corte Costituzionale per decidere se la norma contrasta con la Costituzione italiana.A parere di chi scrive, la norma in questione non può che essere anticostituzionale, se non altro per il fatto che rende Berlusconi (e i suoi ministri), un privilegiato di fronte alla legge italiana, un uomo che può decidere se presentarsi o meno ai processi senza che il tanto declamato legittimo impedimento possa essere constatato dai giudici.Immaginate cosa potrebbe accadere se fosse così per tutti. Qualche simpatico buontempone potrebbe dire che lui è il presidente del consiglio e che magari davvero le aule dei tribunali potrebbero allontanarlo dal duro lavoro di primo ministro, ma dato il soggetto in questione, sappiamo benissimo che sono altri i motivi e i posti che lo "distraggono".L'unico modo per ridare dignità all'Italia e a noi stessi, è quella di farci sentire, di alzare la voce e gridare che non vogliamo più queste ingiustizie.Scendendo in piazza e con un referendum popolare
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